COME MI VORREI

Belle, intelligenti, sicure, mature, sagaci, ironiche, colte, simpatiche, sofisticate, semplici, sensibili, femminili, emancipate, magre, alte, slanciate, formose, sinuose, toniche, sensuali, simpatiche, realizzate, ispirate, curate, dolci, materne, brave a letto, brave in cucina, brave a lavoro, brave con i bambini, pazienti, impertinenti, stuzzicanti, sorridenti, ammiccanti… Tutto questo e molto altro. Così ci vogliono gli uomini. Così ci vogliono i colleghi. Così ci vuole la società. Così ci vogliamo pure noi.
Essere donna è complicato. E molto. E non ci vogliono tutte le puntate di “Sex and the city”, mandate in onda ad oltranza su ogni canale conosciuto e non, da almeno un decennio, per capirlo. Che tu sia single o accasata, che tu abbia vent’anni o trenta, o anche ottanta, è sempre e comunque un gran casino.
E va bene migliorare l’aspetto interiore, accrescere la propria cultura con vaste letture, fare esercizio di conversazione nelle situazioni più disparate, guardare alla tv Piero Angela e tutti i plastici di Bruno Vespa, o ampliare le proprie conoscenze giuridiche con Un giorno in pretura, Amore criminale, Quarto grado e tutti i loro parenti ovunque dispersi nelle reti.
E va bene anche migliorare l’aspetto esteriore: dieta, esercizio, attività fisica di ogni sorta: a casa, in palestra, a corpo libero, con gli attrezzi. Siamo disposte a tutto, o quasi.
Si, perché noi donne lo sappiamo; lo sappiamo che dopo i quaranta scendiamo lungo una china scivolosa ed accidentata e solo alcune di noi saranno in grado di combattere la malia della senilità. E quindi ci prepariamo, perché “chi ben comincia è a metà dell’opera”, perché non è mai troppo presto per somigliare agli Angeli di Victoria Secret, perché noi siamo persone che si impegnano, che ce la mettono tutta, che a scuola buttavano il sangue per avere dei voti decenti, che combattevano contro loro stesse, contro la pigrizia, Uomini e Donne e Paso Adelante, e si mettevano a studiare. Non avremmo ottenuto il massimo dei voti, ma almeno ci abbiamo provato! Noi ci proviamo, ad essere come vorremmo, sempre.
Ma il difficile ora è proprio capire come diavolo ci vogliamo. Si, perché stando ai risultati ottenuti da un noto sondaggio, noi donne inseguiamo un modello di donna che crediamo essere il preferito del genere maschile, il quale però in realtà ne insegue un altro completamente diverso.
 
Volto superiore: secondo il gusto femminile; volto inferiore: secondo il gusto maschile
 
Noi donne, per intenderci, vorremmo avere il fisico di Belen, il volto di Angelina Jolie, lo stile di Blake Lively, la tempra di Blair Waldorf, la simpatia di Jennifer Aniston, il cervello della Montalcini, la tenacia di Cristina Yang e  l’accavallamento gambe di Sharon Stone (va beh, quello vorrebbero lo avessimo anche gli uomini). E loro invece? Loro in pratica ci vorrebbero col culone in stile Nicki Minaj e la “finezza” di Rihanna, semplici e sofisticate come Lindsay Lohan dopo qualche cicchetto, come Kesha in rehab o come Britney con Gimme More agli Mtv Video Music Awards.
E quindi? Come la mettiamo? Passiamo la vita a mangiare verdurine scondite e petto di pollo (ma non davanti agli uomini, chè s’arrabbiano!) puntando ad assomigliare ad una mazza di scopa o poco più, per essere più gradevoli ai loro occhi (e risparmiamoci la storia del “lo faccio solo per me”, perché se ci trovassimo su un’isola deserta, di certo non ci importerebbe un gran che della ricrescita dei peli sulle gambe, della lucentezza dei capelli o della tonicità del nostro fondoschiena; probabilmente come naufraghe, somiglieremo di più a Mariangela Fantozzi che non ad Aida Yespica, probabilmente, dico!) e loro ci vorrebbero giunoniche come Kim Kardashian, morbide come Adele?! 
E allora perché sbavare davanti alle immagini di Alessandra Ambrosio, Miranda Kerr o Candice Swanepoel, o fare i preziosi quando si avvicina una che somiglia più a Bridget Jones che non a Claudia Galanti!?
Forse siamo semplicemente tutti alla ricerca di quello che non abbiamo…forse la storia del “ho i capelli lisci ma li vorrei ricci”/”ho i capelli ricci ma li vorrei lisci” non è solo una questione di trends ma è una vera e propria metafora della vita. Che coinvolge tutti, uomini e donne. Siamo solo perennemente all’inseguimento di qualcosa, di un’idea, di un modello, per noi stessi e per chi vorremmo al nostro fianco. Forse.

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